La Brigata Del Tavolo 14, Racconto ideato dalla sottoscritta: storie a tema

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°RoXanne°
CAT_IMG Posted on 3/11/2009, 11:58




Titolo: La Brigata Del Tavolo 14
Link alla storia: Novilunio BLOG
Personaggi ed eventuali Pairing: no pairing, personaggi di pura fantasia
Rating: Verde
Genere: Racconto
Avvertimenti: X
Introduzione: Questa storia non comincia come tante... sapete quelle da ''mille e una notte'' quelle piene di folletti e fate... se volete leggere qualcosa del genere c'è un'intera sezione fantasy poco più avanti in libreria...

Note dell'Autore: Ho pensato questa storia come una sorta di piccolo 'Decamerone', cinque ragazzi si narrano delle storie a tema tutte con un tema centrale nascosto, che alla fine verrà svelato dall'ultima storia, la più importante, quella che unirà tutti i temi narrati finora

''La brigata del Tavolo 14''


Prologo:


Questa storia non comincia come tante... sapete quelle da ''mille e una notte'' quelle piene di folletti e fate... se volete leggere qualcosa del genere c'è un'intera sezione fantasy poco più avanti in libreria...
questa storia comincia in un quartiere di una città... una città che potrebbe essere la vostra, la mia, e che noi nomineremo come ''loro''.
Pioveva quella sera, nelle fredde e buie strade di quel ghetto cittadino... e come gocce di rugiada scendeva giù l'acqua sulle foglie di vetro e sui rami di cemento... come brina a prima mattina la condensa formava piccole stalattiti attorno ai lampioni che fungevano principalmente da ornamento pubblico, vista la loro scarsa illuminazione...
ed ecco, nella piazza centrale del piccolo ghetto della Loro città sbucare i rinnegati della società, quelli che una persona con un minimo di amor proprio condannerebbe all'ergastolo, se non alla forca, per il semplice peccato di essere nati; ma la gente comune, i ''buoni borghesi'' non sanno che un rinnegato ha visto e sentito molto più di quello che si può immaginare... e poi, parliamoci chiaramente... non sono anche loro vittime di questo mondo? Non solo anche loro alla mercé dei nostri cari astri politici in continua ascesa e decadimento? Davvero ci sentiamo così sicuri da catalogarci anche un solo gradino sopra di loro?
Se è così che vi catalogate, vi conviene chiudere questo libro e fermarvi alla prima parte del prologo... perché questa storia parla di loro, della vita in tutta la sua crudeltà... e chissà, forse anche un po' di te, che nel tuo ego personale riesci sempre ad immedesimarti nel protagonista del libro, o film, o quello che potrebbe essere...

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Principalmente erano loro.. sempre allo stesso bar, a tarda sera, dopo giorni di duro lavoro per portare a casa quel poco che serviva per qualche bicchiere di vodka, o di whisky, qualcosa di forte comunque, qualcosa che possa rallegrarti la serata.
E in quel clima di euforia spiccava sempre il tavolo n^ 14... il tavolo in fondo a destra del locale, quello formato dai soliti 5 inquilini di diversa età, rango e lavoro.
C'era Rocco ( chiamato dai compagni ''The Rok'')... un ''giovane pensionato'', come si descriveva lui... ma, parliamoci chiaramente: chi a 21 anni è già in pensione?
Poi c'era Luca ( il ''piccolo Lucky'') ... lui era ancora un ragazzino, piccolo ma scaltro come una volpe; attenti a non invitarlo mai a giocare a carte, poiché sarebbe capace di contarle al grande casinò di Las Vegas e mandarlo in fallimento!
C'era ancora Andrea... soprannominato da tutti ''Stinco'' non per qualche caratteristica fisica, ma perché era davvero uno ''stinco di Santo''... era un ragazzo che non si sarebbe permesso di estorcere denaro ad una mosca, anche se dal volto non si sarebbe mai detto... chi poteva immaginare che una caduta dal seggiolino a tre anni gli avrebbe potuto infliggere quella cicatrice lunga tutta la guancia così truce?
Il penultimo della lista era Piero (il ''nobile Pierre'') , l'intellettuale della ''allegra combriccola spassosissima'' quello che riusciva a pensare anche trentaquattro volte prima di compiere una determinata azione, che essa possa essere a norma o meno... Rok era convinto che avesse studiato casistica in qualche vita passata...
L'ultimo era Angelo ( soprannominato da se stesso il ''Ghiacciante Gelo'') ... non fatevi ingannare dal nome; ha una animo diabolico e perverso superiore alla norma del civile ragazzo diciottenne, e, come le persone conformi a quel tipo di carattere, si era auto nominato capo della ''brigata del tavolo 14''.
Quella sera, cominciata come tante, era in qualche modo diversa dal solito; quella sera nessuno sapeva che Pierre avrebbe proposto un gioco tanto assurdo ai suoi compagni...
Ed invece la proposta arrivò, come un fulmine a ciel sereno in quella notte di lampi e tuoni. [...]

[Next Chapter: Prologo/Il gioco]

Edited by °RoXanne° - 4/11/2009, 17:22
 
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BigBro__
CAT_IMG Posted on 3/11/2009, 22:06




La mia sanità mentale mi impedisce di scrivere cose sensate a quest'ora. Ho anche la febbre, che vogliamo farci.
Comunque sia, sappi Bert Bertina Bertuccia che questo prologo intriga davvero tanto. Vogliamo il seguito, anche se è lungo. °A°/
 
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°RoXanne°
CAT_IMG Posted on 4/11/2009, 17:20




Cicci rimedio subito postando il resto del prologo XD

[Continua...]

Il gioco




Pierre si alzò in piedi, ed in quel putiferio di vetro battente su plastica e sgranocchiare di grissini cominciò lentamente a parlare:
<<che ne dite di fare qualcosa di diverso dal solito Poker?>>
Gelo e Lucky apparvero intrigati da quell'idea, ma allo stesso tempo delusi; si aspettavano, come quasi tutte le sere di contendersi il malloppo al centro del campo... L'ambizione era una dote che non andava sprecata.
Rok prese la parola: <<che genere di gioco proponi Pierre allora?>>
Pierre rispose a quella domanda muovendo con frivolezza una mano: <<beh, in poche parole, in modo che lo possa capire anche tu, caro il mio ''giovane pensionato'', ho constatato che ognuno di noi conosce così bene il proprio compagno di tavolo da poter dire con che piede si è alzato la mattina, ma che realmente non sa niente, o quasi, delle sue esperienze personali nel mondo, nella politica, nella natura umana...>>
Pierre si fermò, dato che Lucky aveva leggermente aperto la bocca in un'espressione del tipo ''oh... se questa è la versione semplificata, non voglio nemmeno pensare di poter immaginare come era l'originale!''
Pierre roteò gli occhi in modo ragionevole e ricominciò : << Sto cercando di dire, in poche parole..>>
Stinco lo interruppe timidamente: <<ehi, Non cominciare di nuovo con questo ''In poche parole''; è l'esordio di un discorso troppo complicato per i comuni mortali e poi...>>
<< ... E poi...>> intervenne Pierre <<vorrei finire di spiegare il gioco...>>
<<giusto! Mi ero quasi dimenticato l'argomento della discussione tante le interruzioni.>> aggiunse Gelo, rigirandosi una cannuccia tra le dita ossute: <<...Ragazzi, su, facciamo finire di parlare Pierre>>.
Pierre riprese a parlare: <<come sto cercando di spiegare...>>
Gelo scattò in piedi: <<ragazzi! Non sapete cosa vi devo raccontare! Ieri ero in piazza e...>>
tutti intervennero con un ''GELO!'' capace di zittire il chiacchiericcio dell'intero bar.
Gelo convenne che era meglio lasciar a dopo queste discussioni e sorseggiare il suo whisky con ghiaccio.
Pierre per la terza volta riprese le redini del discorso accendendosi distrattamente una sigaretta: <<ora, Se non ci sono più interruzioni di qualsivoglia genere io continuerei la mia spiegazione: in pochi ''termini'' il gioco è questo... ognuno di noi, a giro, narrerà un racconto a tema: potrà trattarsi di una vicenda personale o inventata, ma sempre con un fondo di verità e, soprattutto, con una morale interessate alla fine... potrà essere bella, brutta, piacevole, dispiacevole, ma, assolutamente, non una favoletta da quattro soldi come ''Pinocchio''; per quelle ci sono i bambini... ok ragazzi?>>
<> enfatizzò Lucky
<<si, e poi semmai qualcuno scriverà di noi e dei nostri racconti in qualche specie di libro>> sghignazzò Stinco
<<allora ragazzi miei, ci state o no a questa sfida? Il racconto più bello riceverà anche un premio pari alla vincita massima di poker di una serata>>
tutti rimasero a bocca aperta: <<veramente?>> esclamarono.
Pierre assunse un’aria altezzosa: <<come è vero che io mi chiamo Piero>> disse, incrociando le braccia al petto, ormai sapeva come prendere all'amo quei pesci tanto tonti.
Ci fu un attimo di euforia generale: chi pensava già a cosa avrebbe raccontato, chi invece non ne aveva ancora idea, chi appuntava ipotesi per i racconti su fazzoletti...
in questo clima euforico Rok esclamò: << E gioco sia!>>.

Il prologo continua nel mio BLOG con la terza parte: la scelta dei temi: chi sarà il primo?
 
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BigBro__
CAT_IMG Posted on 4/11/2009, 22:16




Però questa andrebbe spostata in una sezione.
E specificato se è Het, Yaoi, Yuri o No Pairing.
 
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°RoXanne°
CAT_IMG Posted on 8/1/2010, 14:09




Capisco... decidi tu cosa è più giusto fare ^__^
 
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BigBro__
CAT_IMG Posted on 10/1/2010, 12:27




Okay, abbiamo eliminato tutte le sottosezioni e la fic l'abbiamo inserita tra le Originali senza specificare i generi. C:
 
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°RoXanne°
CAT_IMG Posted on 11/1/2010, 14:34




Perfetto <3
Ora posto il primo capitolo *__*

La storia di Stinco:


''La follia ragionevole di un uomo assurdo''


Stinco si schiarì la voce, mentre un po' di curiosi avevano cominciato ad avvicinare lentamente i loro tavoli a quello della brigata.. non era cosa da tutti i giorni sentire una favola raccontata da quel ragazzo così chiuso e timido.
Stinco cominciò lentamente il suo racconto:
Questa che vi sto per narrare non è una storia normale, ma una storia all'incontrario... una storia dedicata a ''colui'' che si ostina a dire che i pazzi siamo noi, mentre lui è sano come un pesce. Sì, sano come un pesce in una pozza di petrolio...

Igor era uno scienziato Russo, viveva in una piccola dimora al sud di Mosca, nell'hinterland della città; non aveva molti contatti con gli altri umani, infatti era stato catalogato come ''insano mentale'' ormai da un paio d'anni.
L'uomo aveva sempre pensato una cosa: cioè che era normale che tutti lo ritenessero folle, visto che era l'unico dritto nato in un mondo al rovescio.
Questo era facilmente dimostrabile dai suoi studi, dalle sue invenzioni, così geniali da rasentare l'assurdo, ma metricamente e perfettamente funzionanti in ogni dettaglio.
Un giorno capitò per caso un ragazzino da quelle parti, così piccolo ed ingenuo da far tenerezza ad un cerbiatto ferito in mezzo ad una strada...
Il ragazzo trotterellò fino alla casa di Igor e ne scrutò i muri; non si vedevano tutti i giorni case progettate come quella dello scienziato, che aveva trasformato la sua magione in un'invenzione tanto geniale da essere incompresa: i muri erano totalmente fatti di ferro battuto, ricoperto di cera d'api per non permettere al ferro di entrare in contatto con l'atmosfera e ossidarsi. Sulla casa c'era una specie di ombrellone gigante fatto di nylon e plastica trasparente; quest'ombrellone veniva calato, a mo' di cupola, nelle giornate buie e piovose, ma permetteva sempre ai raggi solari di illuminare la magione nelle belle giornate primaverili.
La porta poi... era la cosa più curiosa lì in mezzo; era molto stretta, ed anche lunga, sembrava più l'ingresso per la tana di qualche topino di campagna che la porta di una casa; ma, vedendo la costruzione nel complesso, il ragazzino dovette affermare che era un'opera d'arte in piena regola; sì, arte contemporanea e stravagante!
Girò in lungo e in largo tutta la casa, finché non si accorse che sul retro un uomo di mezza età stava testando qualcosa...
si avvicinò all'uomo, lo scrutò per bene... era diverso da tutti gli altri scienziati che il mondo avrebbe definito ''insani mentali'': non aveva strane macchie verdi sul camice, non aveva capelli brizzolati, grigi e spettinati, non aveva lunghi baffi e occhi vuoti, e, soprattutto non puzzava come una capra in un letamaio; era anzi un uomo dall'aspetto piacevole: occhi neri, intensi e profondi, capelli corti e biondi, una lunga sciarpa blu gli copriva il collo ed un lungo cappotto nero di pelle gli avvolgeva il camice, profumava di cera d'api e lavanda e non c'erano strane macchie verdi intorno a lui.
Igor si girò; era molto bravo a capire quando qualcuno lo osservava.
Il ragazzino si sentì perso, si guardò intorno in cerca di un riparo appropriato ed alzò le braccia istintivamente, come un criminale avanti ad una pattuglia di polizia.

[...]

Continua nel mio BLOG, anche perchè postarla tutta sarebbe stato troppo lungo °v°
 
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6 replies since 3/11/2009, 11:58   137 views
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