Titolo:
La Brigata Del Tavolo 14Link alla storia:
Novilunio BLOGPersonaggi ed eventuali Pairing:
no pairing, personaggi di pura fantasiaRating:
VerdeGenere:
RaccontoAvvertimenti: X
Introduzione:
Questa storia non comincia come tante... sapete quelle da ''mille e una notte'' quelle piene di folletti e fate... se volete leggere qualcosa del genere c'è un'intera sezione fantasy poco più avanti in libreria...
Note dell'Autore:
Ho pensato questa storia come una sorta di piccolo 'Decamerone', cinque ragazzi si narrano delle storie a tema tutte con un tema centrale nascosto, che alla fine verrà svelato dall'ultima storia, la più importante, quella che unirà tutti i temi narrati finora''La brigata del Tavolo 14''
Prologo:
Questa storia non comincia come tante... sapete quelle da ''mille e una notte'' quelle piene di folletti e fate... se volete leggere qualcosa del genere c'è un'intera sezione fantasy poco più avanti in libreria...
questa storia comincia in un quartiere di una città... una città che potrebbe essere la vostra, la mia, e che noi nomineremo come ''loro''.
Pioveva quella sera, nelle fredde e buie strade di quel ghetto cittadino... e come gocce di rugiada scendeva giù l'acqua sulle foglie di vetro e sui rami di cemento... come brina a prima mattina la condensa formava piccole stalattiti attorno ai lampioni che fungevano principalmente da ornamento pubblico, vista la loro scarsa illuminazione...
ed ecco, nella piazza centrale del piccolo ghetto della Loro città sbucare i rinnegati della società, quelli che una persona con un minimo di amor proprio condannerebbe all'ergastolo, se non alla forca, per il semplice peccato di essere nati; ma la gente comune, i ''buoni borghesi'' non sanno che un rinnegato ha visto e sentito molto più di quello che si può immaginare... e poi, parliamoci chiaramente... non sono anche loro vittime di questo mondo? Non solo anche loro alla mercé dei nostri cari astri politici in continua ascesa e decadimento? Davvero ci sentiamo così sicuri da catalogarci anche un solo gradino sopra di loro?
Se è così che vi catalogate, vi conviene chiudere questo libro e fermarvi alla prima parte del prologo... perché questa storia parla di loro, della vita in tutta la sua crudeltà... e chissà, forse anche un po' di te, che nel tuo ego personale riesci sempre ad immedesimarti nel protagonista del libro, o film, o quello che potrebbe essere...
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Principalmente erano loro.. sempre allo stesso bar, a tarda sera, dopo giorni di duro lavoro per portare a casa quel poco che serviva per qualche bicchiere di vodka, o di whisky, qualcosa di forte comunque, qualcosa che possa rallegrarti la serata.
E in quel clima di euforia spiccava sempre il tavolo n^ 14... il tavolo in fondo a destra del locale, quello formato dai soliti 5 inquilini di diversa età, rango e lavoro.
C'era Rocco ( chiamato dai compagni ''The Rok'')... un ''giovane pensionato'', come si descriveva lui... ma, parliamoci chiaramente: chi a 21 anni è già in pensione?
Poi c'era Luca ( il ''piccolo Lucky'') ... lui era ancora un ragazzino, piccolo ma scaltro come una volpe; attenti a non invitarlo mai a giocare a carte, poiché sarebbe capace di contarle al grande casinò di Las Vegas e mandarlo in fallimento!
C'era ancora Andrea... soprannominato da tutti ''Stinco'' non per qualche caratteristica fisica, ma perché era davvero uno ''stinco di Santo''... era un ragazzo che non si sarebbe permesso di estorcere denaro ad una mosca, anche se dal volto non si sarebbe mai detto... chi poteva immaginare che una caduta dal seggiolino a tre anni gli avrebbe potuto infliggere quella cicatrice lunga tutta la guancia così truce?
Il penultimo della lista era Piero (il ''nobile Pierre'') , l'intellettuale della ''allegra combriccola spassosissima'' quello che riusciva a pensare anche trentaquattro volte prima di compiere una determinata azione, che essa possa essere a norma o meno... Rok era convinto che avesse studiato casistica in qualche vita passata...
L'ultimo era Angelo ( soprannominato da se stesso il ''Ghiacciante Gelo'') ... non fatevi ingannare dal nome; ha una animo diabolico e perverso superiore alla norma del civile ragazzo diciottenne, e, come le persone conformi a quel tipo di carattere, si era auto nominato capo della ''brigata del tavolo 14''.
Quella sera, cominciata come tante, era in qualche modo diversa dal solito; quella sera nessuno sapeva che Pierre avrebbe proposto un gioco tanto assurdo ai suoi compagni...
Ed invece la proposta arrivò, come un fulmine a ciel sereno in quella notte di lampi e tuoni. [...]
[Next Chapter: Prologo/Il gioco]Edited by °RoXanne° - 4/11/2009, 17:22